I consigli chiave per indossare una scarpa stringata
Il piacere dell’eleganza coniugato con l’affermazione del sé: tutto questo è la scarpa stringata, che vibra di seduzione retrò ed esprime tutta la mascolinità sfrontata e fascinosa dei divi della vecchia Hollywood. Un classico che resiste ai trend passeggeri e continua a imporsi, grazie alle innovazioni che ha subito questa scarpa nel corso degli anni, per consentire una camminata fluida e sempre più agevole.
Lo avrai già capito: la stringata è un key piece. Ogni uomo dovrebbe possederne almeno un paio nella propria scarpiera perché è un accessorio “trompe-l’oeil”: inganna l’occhio elevando il look in modo totale, pur indossando un abito modesto e dimesso. Ma come bisogna abbinarle e quali sono le occasioni d’uso più idonee? Te lo spieghiamo in questo articolo! Prima, però, facciamo un piccolo passo indietro, scoprendone la storia e le principali caratteristiche e tipologie.
La genesi della stringata: come nasce un’icona di stile
Il termine “stringa” deriva dall’etimo latino strĭngĕre, il verbo intransitivo che rimanda all’atto di avvicinare due parti di un oggetto con l’intento di serrarle. Le ricadute nel gergo comune, poi, hanno fatto sì che con “stringare” si intendesse la specifica modalità di chiusura di una scarpa mediante l’utilizzo di apposite fettucce. Volendo banalizzare, le scarpe stringate sono quelle che possiedono, in prima istanza, dei lacci ma approfondiremo meglio più tardi.
Sfogliando le pagine della storia, un’embrionale traccia della comparsa di tali calzature la ritroviamo nell’età del bronzo. Ötzi, la mummia del Similaun, fu ritrovata con ai piedi delle scarpe in cuoio chiuse da stringhe dello stesso materiale.
Facciamo ora un salto all’epoca moderna, dove esistono due versioni di come siano andate le cose. La prima suggerisce che nel XIX secolo ad Oxford gli studenti indossassero degli stivali al ginocchio. Questi vennero, poi, accorciati negli anni fino a giungere allo stivale medio alla caviglia del 1825, definito Oxonian. Non presentava ancora i lacci ma si chiudeva lateralmente con dei bottoni. L’evoluzione arrivò nel 1846 grazie a Joseph Sparkes Hall, che per la prima volta parlò di “scarpa Oxford” sul “The New Monthly Magazine”, descrivendola come una calzatura allacciata sul davanti, caratterizzata da tre o quattro fori.
L’altra possibile versione dei fatti, invece, è ambientata nel Castello di Balmoral, dove il principe Alberto (marito della regina Vittoria) utilizzava stivali allacciati per la caccia. L’uso delle fettucce nel guardaroba maschile era insolito a quel tempo, poiché venivano reputate un accessorio riservato esclusivamente alle dame.
Nel XX secolo le Oxford divennero una scarpa versatile per uomini e donne, destinata sia agli ambienti eleganti che a quelli più sportivi. La frequenza d’uso rese ovvia una sperimentazione sul modello, realizzandolo in varie combinazioni, anche bicolori.
Oggi la Oxford e la stringata, in generale, rappresentano uno status: un bridge tra passato e futuro, l’impronta stilistica di una persona di classe.
Le caratteristiche delle scarpe stringate da uomo
Il nostro Polacco Mons racchiude tutte le caratteristiche di un'eccellente stringata
Una cosa è certa: l’uomo di carattere, sicuro delle sue scelte di vita quotidiana e che non sbaglia un colpo, calza le stringate come se fosse il gesto più naturale del mondo. Ciò avviene perché le caratteristiche estetiche e funzionali sono alla base del successo di questo prototipo di scarpa.
Le stringate sono una macrocategoria in cui rientrano varie tipologie di calzatura. Oltre allo spoiler sui lacci nel precedente paragrafo, presentano ulteriori parametri distintivi che cambiano tra i vari modelli:
- Allacciatura: tendenzialmente ne esistono due tipologie. La si definisce stretta quando i gambetti sono cuciti sotto la mascherina. In questo caso è detta allacciatura a francesina. Al contrario, è denominata larga quando presenta i gambetti liberi. In tale ipotesi l’allacciatura è a derby. I lacci stessi, poi, possono essere più o meno sottili, a seconda del modello e dell’estro dello stilista;
- Numero dei fori dei passanti: le coppie di occhielli che permettono l’inserimento dei lacci generalmente variano da 3 a 5;
- Altezza del tacco: le stringate non appaiono quasi mai nella variante raso terra. Idealmente l’altezza del tacco standard si aggira tra l’1 e i 5 cm (nei modelli più moderni o platform);
- Altezza del tallone: dietro la scarpa può essere più o meno alta a seconda del modello e in base a questa caratteristica si distingue in scarpa bassa (sotto alla caviglia), polacchina/o (sopra la caviglia), stivale (gambale fino al polpaccio);
- Materiali: pelle, vernice, camoscio, suede sono le texture principali che definiscono una stringata di qualità;
- Tipo di decorazione: possiamo incontrare da una scarpa totalmente liscia e priva di dettagli fino a giungere alle brogue, ossia quelle ornate da piccole perforazioni decorative. Si parla di “full brogue” o “wingtip” quando questa foratura ornamentale si riversa su tutta la lunghezza della scarpa.
I modelli di stringate più popolari: ecco come distinguerle
Sappiamo quanto possa essere laborioso destreggiarsi nel favoloso mondo delle scarpe, in particolare se non si possiede un occhio “allenato” a riconoscerne le peculiarità. Per questo vogliamo facilitarti il compito. Scopriamo i 3+1 modelli di stringate più in voga.
1. Oxford o Francesina
Sono il non plus ultra del gentleman perfetto che manifesta l’evidente gusto attraverso la ricerca del particolare. Il gambetto, ossia la parte di tomaia che termina nell'allacciatura, viene cucito sotto la mascherina che è la parte anteriore della tomaia. Come si può intuire si tratta di una calzatura regale e si guadagna il titolo di best choice per le occasioni di spicco. Sono, quindi, adatte alla grand soirée, dedicate agli abiti da cerimonia come lo smoking o il frac. Non di rado, tuttavia, le ritroviamo in qualche evento meno patinato come segno di riverenza tipico di chi debutta in società con stile. Fai attenzione però: se possiedi una Oxford “full brogue” sarebbe meglio non sfoggiarla sotto gli abiti da cerimonia.
La nostra Francesina Nantes, espressione di eleganza e raffinatezza
2. Derby
Un evergreen che ha il retrogusto della certezza. Con le Derby non si sbaglia mai. L'allacciatura è aperta ed ha un fitting ideale per chi ha il collo del piede più alto o la pianta wide. In Francia si utilizza sovente un trucco per renderne la forma del piede più allungata, posizionando quattro o sei occhielli per le stringhe. In Inghilterra si è soliti preferire la Wingtip Blucher, leggermente più rilassata con la tipica “wingtip”, la punta a "coda di rondine".
Un evergreen di stile e comodità: la nostra Derby Conwy
3. Polacchine
Le polacchine hanno un collo più alto rispetto alle francesine e presentano un’allacciatura aperta sulla caviglia con due o tre paia di occhielli. Si riconoscono facilmente per merito della loro punta arrotondata e la sottile suola di gomma o di cuoio. La variante più conosciuta è quella in camoscio, che avvolge il piede come una sorta di “pantofola” proprio per enfatizzarne la comodità. A seconda del materiale con cui sono create possono coniugarsi con lo streetwear più easy o imporsi come alternativa di spicco sotto i completi più reverenziali.
Tra i modelli di scarpe stringate che consigliamo abbiamo il Polacco Milford
+1. Ankle Boot
Vanno a costituire il nostro “+1” perché non rientrano nei canoni classici della stringata in senso stretto. Si tratta di uno stivaletto alla caviglia, impreziosito da occhielli multipli. Alcune opzioni possono presentare anche un passante o dei gancetti metallici. Sono considerati una scelta versatile poiché destinati a chi cerca di mixare stile e praticità. L’occasione d’uso privilegiata le vede come completamento di outfit casual. Nella loro variante con il puntale liscio, però, possono accompagnare anche gli outfit più seriosi, per dare una nota neo grunge al proprio look.
Versatilità, praticità e stile: tutto ciò lo troviamo nel nostro Polacco Livigno
La stringata Franceschetti: la quintessenza dello stile
Una regola aurea che determina il valore, non solo della stringata, ma di qualsiasi calzatura che si rispetti è la qualità dei materiali scelti e come questi vengono trattati nel corso del processo di lavorazione che porterà al prodotto finito.
Sempre più apprezzata, la filosofia del Made in Italy di Franceschetti è una strategia vincente da ben quattro generazioni, che punta a valorizzare l’illustre tradizione calzaturiera del nostro Paese. Franceschetti, in controtendenza rispetto alla maggior parte dei brand di settore, produce in Italia con materiali accuratamente selezionati e soprattutto lo fa con amore. Ecco perché le sue stringate sono così speciali: indossarle sarà come vivere l’emozione di un incredibile viaggio, portando con sé un bagaglio culturale distintivo notevole. Non sai quale modello scegliere? Abbiamo pensato per te tre occasioni d’uso e i relativi outfit a cui abbinarle per diventare il protagonista assoluto.
Corporate dinner: l’outfit per la cena aziendale
Ci sono dei momenti nella vita lavorativa in azienda in cui è estremamente importante eccellere dal punto di vista dell’immagine personale. In particolare, quando si tratta di incontrare colleghi e manager, come nelle cene aziendali o quelle con i clienti importanti. Alcune di queste, poi, sono vere e proprie serate di gala.
L’uomo imperturbabile che non sbaglia un colpo, in tali occasioni, veste unconventional-chic. Si parte da un black smoking in chiave Business Attire, ad esempio in corduroy o rivisitato in ottica streetwear con elementi che ricordano le trucker jacket, come quella indossata da Lakeith Stanfield alla cerimonia degli Oscar 2021, realizzata da Saint Laurent. La struttura e la rigidità del materiale conferiranno un aspetto formale, ma i dettagli faranno la differenza per spiccare tra la folla. Obbligatoria la camicia bianca custom made e la sobrietà in termini di accessori. Unico punto luce concesso è un orologio robusto dal design essenziale. Completa il tutto con la Perugia una francesina con puntina in vitello nero. Sarà la rappresentazione ideale dell’italian charm: assoluta, perfetta, cosmopolita. Successo assicurato.
City dress code: per una passeggiata o un cool cocktail con gli amici
Siamo in un contesto freetime in cui possiamo puntare sullo smart casual, con un piglio di stravaganza. La scelta ricade su una camicia relaxed in lino o popeline dalla mano fresca e asciutta. Segue un pantalone fluido in drill o un capo che nasce rock come il denim délavé o used con rivetti in metallo, dedicato a chi non ama le mezze misure. Ai piedi le derby Lipsia con cucitura mocassino in camoscio cioccolato. In aggiunta occhiali aviator con lenti appena sfumate. Sarà il look perfetto per sentirti un po’ dandy e un po’ bohémien.
Office mood: in ufficio con grinta
Seduto alla scrivania, davanti al tuo pc, ti immaginiamo con una polo in cotone a piqué, o una camicia con colletto americano, da proporre insieme a un pantalone check regular a gamba dritta. Qui staranno benissimo le Polacco Bremen con cucitura mocassino in camoscio senape. Renderanno la combo inaspettata, tipica di un vero creativo. Chiudi con un paio di occhiali da vista squadrati in acetato turtle.
Ormai lo hai capito: ovunque tu voglia andare, nelle stringate Franceschetti troverai un eccellente compagno di viaggio. Una calzatura di alta qualità, realizzata artigianalmente con materiali pregiati e classici e con un twist distintivo e moderno.
Articolo a cura di Alessia Capo